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venerdì 17 febbraio 2017

COSE VERAMENTE A CASO PER CUI UNO POI PROVA ANCHE VERGOGNA A RILEGGERLE, PERÒ MENTRE SI SCRIVONO È BELLO

Perdere te, e accorgersi solo quando il tempo - notoriamente tiranno - è divenuto pure manesco e tira schiaffi minchia in faccia. Eri un pesce a cui io insistevo a dare del tè verde in tazza grande senza capire che avevi solo bisogno di un'anforetta. 
L'amore a volte è semplicemente questo
Ero smarrito, tradito, stavo male come un osteopata senza precedenti penali che viene preso a calci in un parcheggio di un fast food nel New Mexico, nei dintorni di Albuquerque. Ma tu fingevi di non accorgerti del mio urlo tipo di Munch e mi evitavi girando lo sguardo altrove e in quell'altrove c'era una suora che ti faceva il dito, e che tu salutavi, lo stesso, senza chiederti che razza di situazione fosse, col mio straziante grido che a poco a poco svaniva lasciando spazio a un apericena con tante bellezze.
Ma senza te. 
Verde. 
In tazza grande.