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domenica 24 febbraio 2013

Giochi che forse non farete mai (1 - 3)


"Qualcosa".

Tipologia di gioco: carte
Numero partecipanti: da definire

Decidete quanti mazzi di carte usare, che carte togliere e quante carte dare a testa. Rimettete giù il mazzo ed estraete dal mazzo una carta ciascuno. Chi ha la carta più alta inizia a giocare, in caso di parità, si estrae un'altra carta. Rimettetele nel mazzo a caso. Questa è l'unica regola di "qualcosa". Chi inizia, decide cosa fare per primo, che ordine seguire etc.. Vuoi inventarti un "Ambo di Meltzer" composto da due 6 di picche valore 50 punti e 3/4? Puoi farlo. Vuoi scartare 3 carte? Puoi farlo. Gli altri partecipanti a questo punto, devono giocare come se tutto fosse normale anche se ci stanno delle sane discussioni completamente inventate sulle regole non esistono. Un esempio:

Il giocatore 1 mette giù una Scala capricciosa, formata solo da 2 e 3 di tutti i semi messi in ordine casuale e annuncia "scala capricciosa, 200 punti, che culo!"

Giocatore 2: "Ma che cazzo fai, la scala capricciosa deve seguire l'ordine 2-2-3-3-2-3-3-2 per riportare ordine nel caos, c'è scritto nel manuale"

Giocatore 3 "ha ragione lui, quella che dici te è la scala convulsa in Do bemolle. L'importante nella capricciosa è che ci siano 8 carte tra il 2 e il 3"

E cosi via. Tutto deve risultare credibile. ora, la prima mano è molto facile, e non importa chi vince o chi perde e con quanti punti. Sappiate però, che alla seconda mano, tutte le regole accettate in quella precedente diventano regole ufficiali e non modificabili di "Qualcosa".

Alla 4° partita diventa un gioco per uomini veri. Sappiatelo




"Au revoir"

Tipologia di gioco: nascondino
Numero partecipanti: da definire

Per giocare al nascondino" Au revoir" ci vuole tanta pazienza. Inanzitutto, dovrete creare una cassa comune con la vincita finale, in un conto corrente con interessi discreti o fondo di investimento se volete.

A questo punto, si decide chi deve contare. Fatelo con tranquillità, discutendone o utilizzando conte classiche a giro o filastrocche come "la bella lavanderina" opportunamente adattate. Una volta scelto chi conterà e il luogo preciso della conta, dovrete scattare una foto di ognuno di voi . Tutti i partecipanti dovranno avere una copia della foto dei partecipanti.
Una volta fatto anche questo passaggio, salutatevi tutti assieme dicendovi "Au revoire" e andate ognuno per la propria strada.
Non dovrete rivedervi per almeno 25 anni. Allo scattare dei 25 anni, finisce la "conta" e parte la cerca. Chi si è nascosto, deve recarsi con gli stessi vestiti di 25 anni prima nel luogo della conta e come nel classico nascondino, deve toccare gridando "Libero".

Chi conta, in questi 25 anni avrà il diritto di informarsi sulla posizione degli altri, dei movimenti etc. tutto a suo spese e anche lui, come nel nascondino classico, dovrà gridare "topoli" per ogni giocatore preso.

Vince chi prende tutti o l'unico libero, che avrà il diritto di tenere la vincità per se o gridare "Liberi tutti" e spartirla con gli altri.

Note: vietato scambiarsi i vestiti per confondere chi prende. Vietato incontrarsi prima della fine della conta pena la squalifica. Se il luogo di conta è vittima di cambiamenti paesaggistici, farà fede la posizione satellitare. In mancanza dei vestiti originali si è squalificati dal gioco. In caso di morte premature del contatore, la vincita verrà divisa in parti uguali dagli altri.





"Battaglia" (tre versioni)

Tipologia: battaglia navale
Numero partecipanti: due

Versione naturalistica: procuratevi una formica, uno scarafaggio normale, uno scarabeo egiziano, una blatta gigante e un millepiedi tursicano velenoso carnivoro e disponeteli su una scacchiera di dimensioni standard. L'altro giocatore, protetto da un paravento qualsiasi, o mattoni in cemento o scatola di merendine vuote (insomma, non dovete vedere la disposizione dei "pezzi" dell'altro giocatore) farà la stessa cosa.
A questo punto, come nel gioco standard, enunciate le coordinate del vostro attacco al'avversario, che vi dovrà rispondere se lì'obiettivo è stato colpito o addirittura affondato. Il giocatore, con un puntueruolo, dovrà proprio conficcarlo nella posizione in cui si è verificato l'attacco, colpendo il proprio pezzo-insetto se necessario. Ovviamente gli insetti si spostano quindi in caso siano vivi, avrete ancora la chance di vederlo muoversi e spostarsi da qualche altra parte.

Note: il millepiedi tenterà di mangiare tutti gli altri pezzi, state attenti.
Vincita: chi perde offre da bere

Versione estrema con veicoli e google maps: procuratevi una fiat 500, una lancia dedra del '89, un camper (o roulotte) e un super articolato da 18 ruote e disponeteli casualmente nel mondo, con un segnalatore di posizione. Ora, stipulate il montepremi finale, che dovrà partire dai 250.000 euro in su, e aspettate due anni, cosi che Google aggiorni le sue mappe satellitari. A questo punto, in streaming, dovrete enunciare i vostri attacchi dando coordinate precise sotto forma di latitudine e longitudine per colpire virtualmente i veicoli del vostro avversario.
Potrete assoldare spie, detective, barboni di strada, la CIA e killer professionisti per scoprire dove si trovano i veicoli del vostro avversario, non ci sono limiti di spesa.

Note: se il vostro camper (o roulotte) o qualsiasi altro veicolo viene portato via da un alluvione, o rubato, o finisce in un crepaccio dopo un terremoto e la sua posizione cambia, viene considerato affondato.
Vincita: il montepremi pattuito.

Versione illegale: procuratevi 5 bersagli umani, di qualsiasi estrazione o stato sociale. Sappiate però, che il livello deve essere uguale per tutti, quindi se scegliete Britney Spear, l'avversario potrà scegliere Adele e cosi via. A questo punto, dovrete semplicemente eliminare tutti i pezzi dell'avversario in prima persona.

Note: la morte deve avvenire per mano vostra, in caso di decesso naturale, si sostituirà il pezzo con uno di pari valore. Per evitare disguidi, procuratevi una prova del vostro crimine.
Vincita: l'avversario dovrà dirvi "sei il migliore"

giovedì 14 febbraio 2013

RECENSIONE SBRIGATIVA: FLIGHT


Esci con una tipa strafiga e bevi. Ci sta.

Ti svegli la mattina, con la tipa strafiga stranuda e bevi. Mmmh.

Devi pilotare un aereo e bevi.

Devi rimetterti da un incidente e bevi.

Devi affrontare un'inchiesta e bevi.

Ti accusano di essere un alcolizzato e devi dire di non esserlo e bevi.

Ti dicono di non farti vedere in giro che bevi e sei in giro che bevi.

Vai dalla tua ex e ci vai che bevi.

Sei sobrio da 9 giorni, la mattina hai l'udienza e bevi.

Manco ti reggi in piedi...a quel punto che fare?

A quel punto ti droghi.

Poi ovvio che vai al processo e fai casino e quelli ti mettono in carcere e devi stare dentro per 5 anni.

In carcere però, ecco, bravo, in carcere NON bevi.

Grazie al cazzo.

venerdì 1 febbraio 2013

ODISSEA CACCA e DIVANO



Un uggioso giorno di pieno inverno, con la nebbia che annebbia tutto, anche i ritmi vitali. Uno di quei giorni che tutti sognano di passare sul divano, copertina, film e cioccolata calda. Ed io, reduce dall’allenamento tardo-mattutino ne ho facoltà. 

Sono da poco passate le 13, parto in macchina verso casa e di lì a poco colto da un dubbio circa gli orari della posta dove dovrei passare, mi accosto a bordo strada per avere risposta dal mio bellissimo ma assai superfluo tablet. Durante la consultazione odo gocciolare qualcosa sul tetto della mia auto, ma classifico il fenomeno come normalità uggiosa. 

Grazie al ‘perunavoltautile’ tablet, ottengo le risposte che cercavo e leggiadro riprendo la marcia verso casa. 


Al primo semaforo rosso, voltandomi alla mia sinistra, vengo abbagliato da una scomoda verità: quel gocciolare non era un gocciolare; era un cagare. 

E a giudicare dalla quantità e grandezza dei tortini di cacca, là sopra c’era una bella famiglia di volatili con l’influenza intestinale. Non so se incolpare loro o la forza di gravità, resta il fatto che io non cagherei mai giù da un albero senza essermi assicurato che non vi sia nessuno sotto, ma evidentemente loro sono stati educati diversamente (cit. Frank the Tank)


“Vado a casa a mangiare perché ho fame, ma poi esco e vado a pulire sto schifo”- mi dico. 

Finito il pranzo, il richiamo del divano è paragonabile a quello delle Sirene per Ulisse ed io, come lui, vacillo ma resisto. 


Giunto al benzinaio che ospita il lavaggio self automatico, ben posiziono la macchina, scendo, vado ai comandi e seleziono una opzione che suona circa “Mega Lavaggio con Superschiuma e risciacquone” - il top della gamma - perché già che sono qui, faccio le cose fatte bene. Inserisco i 7 euro necessari e schiaccio il via. Non mi resta che attendere i canonici 7-8 minuti ed avrò una macchina non più leopardata di cacca.

La partenza è promettente. I grossi rulli che sin da bambino mi hanno sempre affascinato (ma che ho sempre temuto potessero perdere il controllo e distruggerti la macchina) girano fieri, l’acqua zampilla che è un piacere, tutto questo per circa 15 secondi, finchè.. 


STUF! 


Un rumore sordo. I rulli si ammansuetano, l’apparecchio scorrevole si blocca, parte una luce rossa insistentemente lampeggiante.. ed io non mi ricordo mica di avere mai visto luci rosse insistentemente lampeggianti che portassero a qualcosa di buono.. 


Ho studiato geometra e finalmente tutto quello studio da i suoi frutti, tutto quell’estimo, costruzioni, muri di sostegno, verifica dei carichi accidentali, topografia.. Finalmente posso mettere tutto in pratica ed evincere una cosa: qui c’è qualcosa che non va. 


Peraltro quella sorta di varco scorrevole ha pensato bene di bloccarsi in prossimità delle portiere, rendendo impossibile ingressare nella vettura. Sorrido amaro, vittima ancora una volta di tecnologie zoppicanti. Infastidito chiamo il numero indicato su un adesivo affisso sul macchinario. Non risponde nessuno. Me lo aspettavo. 


Rivorrei i miei 7 euro visto che di fatto è stata soltanto bagnata parte dell’auto, ma c’è la consapevolezza che anche se riprovando a chiamare trovassi qualcuno, quel qualcuno non arriverebbe prima di 45 minuti e se ci pensi bene altri 45 minuti gettati via valgono più di 7 euro. Che poi magari arrivano lì e neanche me li rimborsano. No grazie.


Metabolizzato il pensiero, decido quindi di fare l’unica cosa fattibile. Apro il baule e guardingo mi infilo svelto come un ladro sperando inutilmente che nessuno mi veda. Divincolandomi raggiungo il volante, rapido metto in moto e mi allontano sconfitto..


...Con l’orgoglio ferito, la golf ancora tutta cagata, 7 euro in meno in tasca e la mente che di nuovo ode il richiamo del divano. 


Caro Ulisse vai a cagare. Stavolta ascolto le Sirene.