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giovedì 20 dicembre 2012

CONCETTI ABBOZZATI e PIANTATI LI'



Se cercate immagini di panettiere esce lei. Hayden Panettiere. Brava.*

Mi piace sbagliare apposta, lo faccio spesso. Tipo dal panettiere quando chiedo due etti di bresaola. Sapete cosa mi risponde lui? Mi dice: ”Ma io sono un panettiere, vendo il pane. Mica la bresaola”.  “Ah giusto” - faccio io confuso – “Allora fammene solo un etto”.
Dove voglio arrivare con questo? Voglio solo dire che qualsiasi cosa tu faccia, anche strana, alla fine va bene.. perché poi il tempo passa, la gente dimentica, e se sei stato bravo e buono e educato non gliene frega un emerito cazzo a nessuno. Vale tutto. Quelli che più affascinano poi sono i deficienti, i balotelli, gli hitler, i berlusconi, gente folle, che dice cose di cui non si rende bene conto. Spero. 
Quindi che io chieda la bresaola al panettiere è il meno credetemi. 
Con questo non sto affatto asserendo che invidio lo status di quei personaggi, affatto.. e neanche lamentando del mio essere. E ora che riguardo, non vorrei neanche dire che balotelli sia strettamente legato agli altri due. Ma neanche silvio a quell’altro là. Insomma sono tre esempi diversi che a loro modo sono dei mentecatti. Sapete che vi dico, non voglio dilungarmi oltre. Il concetto è passato. Per oggi va bene così.

*Se questo post veramente scadente dovesse raggiungere parecchie visualizzazioni, è ufficiale: la figa paga sempre.

sabato 15 dicembre 2012

Manuale scritto male da uno che non ne ha voglia del: "CRONOTERMOSTATO DIGITALE DA PARETE PERRY"


1 - Discorso generale su sta roba

Grazie di aver blablabla, sta ditta di merda vi ringrazia di aver preso sta roba bla bla bla, Indice? Capitoli blablabla. Questo fantastico termostato che deturperà il vostro muro con un design orrido, fatto in cina in un impianto abusivo, costruito con plastica grigia che ingiallirà in tipo due anni è dotato di cose elttriche, schermo, sportellini e bottoni che servono a fare andare il riscaldamento o il raffreddamento della vostra casa. Ah no, solo riscaldamento, va bhe...andiamo avanti...

2- Collegamenti elettrici

E io dovrei spiegare sta roba? Allora, vi dico già che sono due settimane che ho il morale  a terra, avrei dovuto imparare il funzionamento e spiegare tutto....ma non ho voglia e il Sig. Brisoni, il mio capo...cazzo non lo sopporto più, lo odio. Cristo....ma cazzo io...va bhe...si ok... Allora...ci sono dei morsetti e dentro ci sono tipo dei fili, il colore non riesco a dirvelo perchè il manuale è in bianco e nero. NC...bho forse sta per Non collegare quindi facciamo che attaccate i fili su 1, 2,4 e 5 poi fate quella specie di treccia che si faceva con i motorini delle mini 4wd e infilatelo in un posto con una qualche tipo di elettricità. EV  sta per elettrovalvola credo, attaccateci anche li dei fili e una valvola se vi avanza. Poi ci sono numeri linee e frecce, N e L non so cosa sono, in un momento di genio ho pensato Destra e Sinistra, ma non ha senso in nessuna lingua che conosco, una tralaltro, l'italiano.










3- Funzionamento ed uso

Ora, passiamo a spiegare quello schermo dopo che avete attaccato tutte quelle cose di elettricità e fili...bhe, il coso si accende e ci sono un sacco di numeri e simboli e altre cose che adesso cerco di capire che cosa avrebbero essere...cosa? Ah...capire cosa SONO...scusate sapientoni...siete peggio di Brisoni, continua ad insultarmi dicendomi caccoloso, super-forfora, e quattrocchi. L'altro giorno mi ha portato un caffè e io pensavo le cose sarebbero migliorate, poi lo vado a bere ed era salato. In ufficio ridevano tutti quei bastardi.


O___o Oh cazzo...e sta roba sotto cos'è? Pare Snake programmato per farci capire qualcosa solo a Stephen Hawkin....



lasciamo perdere, cercate di non entrare mai in quella roba. Se lo fate buttate tutto o chiamate un esorcista...o Stephen Hawking appunto. Ora passiamo ai tasti, adesso si che ci divertiamo di brutto. Posso dirvi che sono morbidi, li compriamo da un fornitore che ha una figlia notevolmente figa che sta a Sesto Calende, sul viale dello Sport.


Uff...ho qua davanti la lista di quello che manca da spiegare...sono 50 pagine...Fanculo...vi dico le cose come stanno. Sono le 5, ieri Brisoni mi ha licenziato perchè mi ha scoperto mentre gli pisciavo dentro la sacca da golf quindi oggi è il mio ultimo giorno di lavoro, me ne vado. Cazzo.

 Non comprate sto prodotto di merda e andate a farvi fottere tutti quanti.

martedì 11 dicembre 2012

Credo in un solo...com'è che era?


Non sono esattamente un credente praticante.

Non sono esattamente un credente ecco.

Per farla breve, diciamo pure che è un periodo in cui  le mie preghiere dovrebbero iniziare con un "Forse..." ed è per questo che la mia frequentazione dei luoghi di culto è decisamente sporadica. Capita però che ci torni, quando sei proprio costretto per esigenze familiari. L'unica cosa che mi tiene sveglio in quei casi è reincontrare alcuni personaggi.

Il prigioniero di Azkahaban: entra per ultimo, ma mai a messa iniziata. Solita giacca verde militare, solita camicia "confusa". Confusa perché non ricordo mai com'è fatta, se a scacchi , se tenuta nei pantaloni. A volte non ricordo nemmeno se sia davvero una camicia, semplicemente, sta male. Capelli non pettinati tendenti al grigio, sguardo occhialuto da psicopatico con cui squadra tutta la platea ammutolita prima di andare a prendere posto nell'ultima sedia dell'ultima fila a sinistra della chiesa, da solo. Look da Sirius Black senza il fascino di Gary Oldman. Manco una briciola. Se c'è troppa gente, sta in piedi in qualche angolo e si nota la sua presenza solo per un particolare: gioca in anticipo. Se parte una preghiera di massa, la sua voce anticipa tutti, e non è schiva e dimessa come la sua figura no, è Pavarotti in maschera ma stonato, che ti manda fuori fase, che ti fa sbagliare che non riesci a non sentire nemmeno concentrandoti su quella ragzzza carina che sta nel coro. Parte prima del prete, di me, degli altri. Nei salmi, nel Credo, nel Padre Nostro, nei Cristi e nelle Madonne.

Jason Striker: negli X-men è figlio di William Striker e fa giochetti con la mente della gente proiettando immagini disturbanti. Bhe, questo ragazzo-signore a cui non sono mai riuscito a dare l'età è la copia sputata della versione cinematografica di Jason e anche lui ha poteri speciali, come piegare lo spazio-tempo. Grazie alla velocità di lettura di circa 6 parole al minuto, un testo di 4 righe diventa un monologo di 40 minuti e tutto attorno perde luminosità di colpo. Comincia a sentirsi solo un ronzio di sottofondo che non capisci se sia immaginario, un estremo tentativo della mente di tenerti sveglio o reale. Se è un caldo giorno d'estate ti sembra di essere nell'ufficio della motorizzazione un 23 Novembre alle 19:43, fuori piove e ti è morto il cane.

The Boss: c'è una scrivania in fondo alla chiesa. Di solito ci mettono i volantini per roba di beneficenza e altre cose di cui non me ne frega un cazzo.Non so perché le mettano li, visto che è la scrivania del Boss. Entra sdegnato dalla massa di gente che c'è nel suo ufficio, si accomoda alla scrivania spostando rumorosamente una sedia da una fila ben ordinata per portarla in asse con il centro chiesa. Si siede, e dopo aver spostato i volantini della parrocchia, srotola il suo bel giornale del giorno e comincia a leggere. Suona il cellulare? Non è un problema, risponde. D'altronde è il suo ufficio. Ho passato un sacco di tempo a chiedermi se gli avessero mai consegnato delle raccomandate direttamente in chiesa. Probabilmente comunque, è tutto un trucco per non pagare l'IMU.

La matrona e figlio: Quando entra la Matrona tra me e mia sorella cala il silenzio, attenti nell'osservare l'evoluzione della sua storia. Nell'ultima puntata il figlio, over-trenta, pelata di quelle antiestetiche mica come la mia che fa figo, occhiali da scemo, vestiti che accentuano spalle troppo esili, aveva litigato con sua madre, la Matrona appunto. C'era un posto di distanza tra di loro e non le aveva dato il braccio come al solito. Non che le serva visto che pare alta due metri e capace di stendere Tyson con tre schiaffi. Perentoria nel dire al figlio quando e come si può alzare dalla sedia e nell'ordinargli di andare a prendere la macchina, che lui lascia parcheggiata a due chilometri di distanza nei pressi di un campo rom per suo preciso ordine. Bhe, quel posto vuoto e il braccio mancante erano sospetti. Forse lui le aveva detto che una collega di lavoro le stava simpatica, cosa inaccettabile per la matrona, che intanto però, se la spassa con un noleggiatore di roulette della bassa brescia e costringe il figlio a chiamarlo "Papà". Una situazione intricata e ancora poco chiara, io e mia sorella dobbiamo rifletterci, alla prossima puntata.

Astair: detto anche il ballerino psicopatico. In realtà non balla, se lo facesse darebbe meno fastidio. Alto tra i 3 e i 4 metri, sembra una persona normale per i primi sette minuti. Poi, tenendo le mani dietro le spalle, mano sinistra che stringe il polso destro, comincia ad agitare la mano destra che nemmeno l'autoerotismo estremo fatto da uno yeti pazzo è cosi veloce e violento. Sembra uno stantuffo impazzito e piano piano anche tutto il resto del corpo comincia a dondolare e muoversi e non puoi fare a meno di notarlo, perché data l'altezza dell'individuo ti trovi le mani esattamente davanti agli occhi. Ogni tanto si gira e ti fissa come se ti chiedesse "Che cazzo mi fissi le spalle, sto facendo qualcosa di anormale per caso?" con uno sguardo da pazzo omicida, con la fissa di posizionare di fianco a se foglietti domenicali che non legge in perfetto allineamento con il centro della sedia alla sua sinistra.

Ora, quando mi chiedono "Perché vai ancora a messa?" io rispondo "Perchè mi diverto", Tutto sommato è vero.

martedì 4 dicembre 2012

RECENSIONE DI UN FILM MAI VISTO: Man in Black III


AVVERTIMENTO PER I GENTILI LETTORI: questa recensione è stata scritta sulla base di un trailer visto a metà, ricordi sparsi dei primi due film, conoscenze effimere degli attori protagonisti, pubblicità in TV e ipotesi dell'autore, ma non per questo non è da considerare ASSOLUTAMENTE attendibile. Anzi...

C'è tipo Will Smith che si porta bene i suoi anni che da la caccia agli alieni. A quanto pare c'è un problema con il suo mitico partner ma non si capisce o comunque non è ben spiegato. Partner che ricorderete nei primi due film e nel fuggitivo, non Harrison Ford ma Tommy Lee Jones, quello che da la caccia a Ford, solo che non ricordo di averlo visto nel trailer quindi non sono sicuro che ci sia davvero ma nella locandina (qua a sinistra) ho visto che c'è, quindi magari lo si vede per poco o roba del genere. Insomma, il problema (ipotesi) è che forse K è sparito o gli è successo qualcosa. Per risolvere il problema Will si butta da un grattacielo perché glielo dice un tizio ciccione e poi c'è una specie di sfumatura di bianco e a quanto pare è tutta una mossa per tornare nel passato dal giovane collega K. Ci sono degli alieni strani e degli inseguimenti a bordo di moto futuristiche in un'america anni 60 forse. I cattivi probabilmente sono ancora gli alieni o comunque, gli alieni vengono di sicuro interrogati e will smith parla con loro e alla fine farà di sicuro comunella con il K giovane che all'inizio giustamente si chiede chi cazzo possa essere Will Smith anche perché siamo almeno 20 anni prima del principe di Bel Air. C'è anche il flash quello che fa dimenticare che presumo venga utilizzato nel film come anche i vestiti e occhiali neri e l'utilizzo di sfondi bianchi, armi avanzate tutte cromate ed esplosioni blu molto appariscenti e notevoli da vedere. La trama sembra un po' confusionaria ma il divertimento pare esserci quindi il mio consiglio è di vederlo.

O almeno credo.

mercoledì 28 novembre 2012

BEATI I PRIMI SE I TERZI SONO ONESTI (Tratto da una Storia Vera)




Modena, 28Novembre2012, h16.30 circa. 

Alla cassa della coop ero terzo. Sul podio. Preceduto da una signora vecchia reduce da una spesa di una pochezza descrivibile ma che ometterò di descrivere, a sua volta preceduta da una signora cicciotta, a cui non avrei neppure prestato attenzione se non avesse compiuto quello di cui ci stiamo occupando. 

Si perché quando sei alla cassa fai caso al massimo alla robaccia acquistata da chi ti precede, mentre aspetti che il rullo della cassa avanzi e ti dia modo di cominciare ad appoggiare le tue prelibate compere. Se ci fai caso le altrui sono in gran parte robacce, distanti da te: Pinoli, aglio in polvere, mestoli strani dalle funzioni incerte, snack di sottomarca sottaceto, pesto sciroppato alle mandorle caramellate, dentifricio durbans.. no grazie. 

La solita routine di attesa però è stata bruscamente interrotta dalla cicciotta, chiamiamola Concettina, che una volta giunta al momento di pagare, si avvedeva della mancanza di un qualche euro per raggiungere i 50euri, soglia minima per acquisire il diritto al buono sconto per la successiva spesa. Eccola allora golosamente affrettarsi a tornare nelle corsie del market passando a fatica tra noi clienti successivi borbottando un pronosticabile: ‘allora prendo la Nutella.. ’. Solo ora mi avvedo che con lei, rimasti alla cassa col carrello, ci sono marito e figlioletto, piuttosto taciturni per essere degli esseri viventi. 

Passati alcuni attimi di mia intensa e futile attività cerebrale, eccola tornare con una confezione di camomilla ed una crema al cioccolato bianca e nera. “E quella la chiami nutella?” -  vorrei dirle - ma non lo faccio. Codardo. 

Bene dai è fatta, tra poco tocca a me. Rivisito la scena cercando di dare un senso all’accaduto, dunque: una spesa in famiglia, un buono sconto che fa comodo in momenti di crisi, un paio di minuti di blocco totale del traffico alla cassa per cui io proverei forse un po’ di imbarazzo ma suvvìa, ci sta. Stia tranquilla Concettina, ha il nostro appoggio. 
Eccola dare alla cassiera dapprima la crema dolciastra. ‘Così siamo a 49,89euri’ – dice la commessa. Noto il disappunto di Concettina, ma non gli do peso. Eccola ora apprestarsi a passare anche la camomilla e contemporaneamente affacciarsi palpitante sul display della cassa col fare dello sciatore che taglia il traguardo ed ha fretta di sapere se ce l’ha fatta. Qualcosa di bizzarro c’è, dentro di me sorrido per la goffaggine del gesto. “51,79euri, ce l’abbiamo fatta” – esclama la paziente dipendente del market. 
Nell’esatto momento cui sto archiviando il caso, ecco il colpo di coda della gonfia Concettina:  

 “E no, così è troppo! Non ce li ho. Io ho 50euro”. 

All’udir tali parole diffusa è l’incredulità dei presenti. Guardo Concettina, la cassiera, l’impassibile ed ovattato marito, la spazientente vecchia che mi precede.. Attimi di silenzio, di imbarazzo. La cassiera, suddita del luogo comune che dipinge il cliente come assoluto possessore della ragione, asseconda la donna al suo cospetto, esortandola però a ragionare sul fatto che raggiungere la precisa cifra di 50 in un mondo denso di virgole è impresa ardua. Concettina è in stato confusionale, inizia a frugare nei sacchetti della spesa già sistemati nel carrello per trovare un prodotto - l’ago nel pagliaio - che possa darle le carte in regola per accedere al buono previsto, il tutto sotto i moniti della paziente dipendente che la avverte che l’operazione potrebbe rivelarsi irrisolvibile. 

Siamo andati oltre. Me ne rendo conto e mi ergo a risolutore. Metto ordine mettendo mano al portafoglio. "Non si preoccupi signora, lo metto io uneurosettantanovecentesimi, vada pure". 

Senza esitazione alcuna eccola esibire in un sorriso a una trentina di denti e ringraziarmi sentitamente. Non vorrei sbagliarmi, ma anche il marito, sin li un po’ sottotono, ha accennato un mezzo ghigno-grato. 

Mentre li osservo allontanarsi, provo emozioni contrastanti. Li trovo patetici e/o teneri, tirchi e/o poveretti. Tristi e/o figli della crisi che mette a dura prova la gente meno abbiente.

Sia quel che sia. L’unica certezza è che sono riusciti a incularmi centosettantanovecentesimidieuro.

sabato 24 novembre 2012

Le Recensioni Sbrigative: IO VI TROVERO'



Un omone sulla cinquantina ex agente segreto coi controcazzi, è in pensione e si dedica occasionalmente al ruolo di guardia del corpo. Ha una figlia teenager che è una gran bella fighetta, quel genere di gnocca per cui perderesti la testa se fossi suo compagno di classe, ma tanto non ci sarebbe storia perché lei guarda già quelli più grandi. 

Atteggiamento diffuso ma discutibile

Orbene, la giovane americana insiste forte per andare a fare robe di divertimenti a Parigi con una amica. La madre è tutta contenta. Il papone che o la sa lunga oppure porta sfiga, vede il pericolo e si dimostra apprensivissimo, attirandosi gli scherni della separata moglie e il musone della figlia.

Alla fine cede alle donne. Altro costume diffuso e discutibile. 

Infatti dopo non più di 11 minuti che sono a Parigi, le amiche vengono rapite da gente dell’est che le vuole drogare e prostituire. La figlia accortasi dell’agguato, riesce ad avvertire il padre che della gentaglia è entrata in casa. Chiamarla casa è riduttivo. Riesce ad avvertire il padre che della gentaglia è entrata nell’ala est della reggia in cui alloggiavano. 
Con macchinari sofisticati e una calma olimpica, il papà registra la chiamata e avverte con una certa convinzione i malviventi che arriverà a prenderli. Costoro giustamente non ci badano più di tanto e se ne vanno fieri con la refurtiva umana in saccoccia. 

Ma sono sfortunati. 
Si perché mai si immaginerebbero di essersi messi contro all’uomo-esercito. 
Più efficiente di 37 marines.
Più attento di Jessica Fletcher.
Più lesto di MacGyver. 
Più marziale di Jackie Chan. 
Più attrezzato dell’intelligence britannica. 
Più freddo di Michael Jordan sottocanestro. 
Ma soprattutto più incazzato di Pellegatti con Conte dopo il goal non dato a Muntari. 

Approssimativamente in 30 ore riesce, da solo, ad andare in Francia, scoprire il giro di prostituzione a cui la polizia francese stava dietro da decenni, intrufolarsi tra i malviventi, fare danni grossi e per questo essere inseguito anche dalla polizia locale, ammazzare tutti quanti e risalire alla sua figlia ormai baldracca. 

E la salva. Tutti felici e contenti.

Peccato che l’amica di viaggio intanto muoia senza essere menzionata né rimpianta da alcuno. Con l’unica colpa di non avere come padre un esercito.

lunedì 12 novembre 2012

RECENSIONE QUASI SBRIGATIVA E ACIDA: Skyfall


Non ci siamo.

All'inizio è denso di azione e pare Bourne Identity tra inseguimenti e tensione, con James che quasi crepa e viene dato morto dai suoi ingenui superiori che dovrebbero sapere che in un film sull'agente 007 James Bond non può morire.

Invece di morire infatti, si ritrova a trombare e vivere su una spiaggia con una figona spaziale e a passare serate a sfidare scorpioni ubriacandosi. Davvero improbabile che in un postaccio del genere lui trovi una strafiga come quella cioè, io li vedo i documentari e di solito non è che le donne siano proprio delle gran bellezze da quelle parti o almeno, di sicuro non modelle come quella là, ma forse è bravo lui.

Il succo è che c'è un pazzo che vuole ammazzare il capo di James (che chiamerò Crudelia Daemon) e lui torna indietro più vecchio e rudere che mai per una troia di 90 anni che ha fatto del motto "scelgo sempre il male minore" il suo stile di vita. Del tipo "se posso salvare 6 agenti ammazzandone uno lo faccio". Perfetto, solo che per salvare lei alla fin fine di gente ne muore un centinaio quindi tutta sta teoria va a farsi benedire e solo un concetto permane: questa stronza di schiattare non ne ha nessuna intenzione.

In aggiunta, si lamenta per ogni cosa, il che mi ha fatto patteggiare tutto il film per lo strepitoso Javier Barden, che recita una trama rubata al Cavaliere Oscuro.

Purtroppo, procede tutto scontato fino al ridicolo finale, dagli attacchi degli hacker, ai due combattimenti in croce, dalla fuga dal carcere con travestimento da poliziotto di Javier (ennesimo furto alla sceneggiatura di Batman) frutto di un piano dove lui è sempre tipo 236 mosse avanti a tutti.

Ora, parliamo del finale.

Ad un certo punto mi sono immaginato  James McCallister Bond mentre srotolava il foglio del piano di battaglia sul tavolo stile Mamma ho perso l'aereo. Comincia a piazzare trappole per i cattivoni con le due armi che ha con se (portarsi due mitra no eh?) insieme alla stronza e a Babbo Natale guardacaccia che passava di là. Il tutto a Skyfall, che se tu vai al cinema ti immagini sia il nome di un satellite che distrugge città, o una macchina che fa esplodere bombe atomiche ed invece è un rudere di merda in Scozia, scelto come destinazione per il trappolone senza logica ai danni di Javier.

Nonno James,  Babbo Natale e Crudelia Daemon (mamma di Matt Daemon) uccidono tutti, Skyfall esplode. Babbo Natale e Crudelia scappano al buio ma usando una torcia cosi giustamente Javier Barden li riesce a trovare nell'epico finale in cui muore con un coltello nella schiena.

Per fortuna schiatta anche la vecchia, con tempistiche davvero sospette.

Insomma, rimarchevoli due fighe abbronzate, Javier, la canzone di Adele e la fotografia. Il resto fa quasi tutto schifo anzi, schifol.

domenica 11 novembre 2012

MALDESTRO, MA BUON MANCINO

Osservazioni di un giocatore di pallone che è il 21% più ragionatore della media del settore.

 

 

Aria pesante e voglia di evadere. L'insoddisfazione della nostra generazione è palpabile. Più palpabile di una boccia di Belen. Palpabilissima. 


Avere una buona posizione, magari remunerativa, in tempi grigi come questo, ti fa sentire quasi in difetto. Specie se quel che fai è 'correre dietro a un pallone..' come dicono quelli che vogliono sminuirti a tutti i costi. Che poi ti fanno quelle domande lì fastidiose tipo: "Ti sembra giusto che prendi tutti quei soldi e c'è la gente che lavora duro e al mese prende 900€?".. Una volta per tutte rispondo; No cazzo non mi sembra giusto!!!
Ma aggiungo anche una cosa. Quei soldi mica li tolgo a chi prende 900€, voglio dire, comunque non li darebbero a loro ecco. E non sono soldi statali che mi vengono girati. Mi spiego: ad un assessore che prende 20mila euro al mese puoi rompere le balle, son soldi delle nostre tasse! A me in teoria no. Chiarito ciò, rimane l'indiscutibile ingiustizia etica, mica voglio nascondere l'elefante sotto la scrivania.

Non possiedo scrivanie così grandi.

Ma l'appeal di certe occupazioni va oltre alle innumerevoli invidie e critiche che le bersagliano. Il calciatore rientra in questa schiera assieme a cantanti, deejay, veline, attori, presentatori, scrittori e.. alcuni sommozzatori.

Tra i milioni di fan dello sport, che sognavano la vita da calciatore, ve ne sono una gran quantità che hanno invidia positiva. Non parlo di quella che 'Che culo quei bastardi', ma quella che 'Anche a me piacerebbe'! 
Sono affascinati. E tra questi ve ne sono alcuni che quando parlano con me si sentono in dovere di mostrarsi competenti ed interessanti, ma soprattutto di giustificarsi riguardo la non realizzazione del proprio sogno di sfondare! Ed è a questo punto che scattano le più improbabili scuse..
Si perché quello che ora è un impiegato, un avvocato, un dottore o uno spazzino, spessissimo era un calciatore che poi si è rotto il menisco e ha dovuto smettere. 

-Non perchè non fosse forte, ma perché si è rotto il menisco.
-Non perché non lo voleva nessuno perché c'erano quelli più bravi di lui, no.. per il menisco.
-Non perché.. no! Per il menisco!

Oppure perché ha preferito la figa. "Sai potevo sfondare, ero bravo, ma avevo in testa le ragazze, oh la figa è la figa".. Come se avesse dovuto scegliere. "Da ragazzino mi voleva il milan, dovevo fare un provino per il Parma, mi seguiva il Torino.. poi.." - Poi che cosa? - "Ho preferito studiare, ho preferito l’amore, volevo divertirmi la sera, mi si è rotto il menisco… 

Che poi diciamocelo: sto menisco mica è così grave. Un mese e sei in campo

E così tutto sfuma. Il bivio sbagliato. Il treno che passa una volta sola. Come se dopo quel provino fosse stato automatico il contrattone miliardario. 
Quante scuse si inventano per non dire 'Avrei voluto ma non sono stato all'altezza'. Non c'e niente di male. Non è una sconfitta. È semplicemente un'eventualità.
Invece no. Ci si aggrappa a specchi insaponati. E di norma si chiude con una convinta bugia - "Comunque meglio cosi, è un mondo pieno di gentaglia, vai avanti solo se hai le conoscenze". La volpe e l'uva. 

La verità sta nel mezzo. Ed io ho una golf.

La vita ripercorsa nei ricordi è più distorta di una Fender stratocaster made in Usa. Bianca/verde scura metallizzata, aggiungo. 
Ci si attacca ai bivi persi, come diceva il Ruggeri, cosa sarebbe successo se avessi scelto A invece di B? La risposta è semplice: Boh!
Nel ripercorrere le storie si vede quel bivio come unico e ultimo ostacolo verso la gloria. Poi la strada che diventa autostrada, larga, dritta, senza semafori, rotonde, incroci.
E invece non è così.
Prima dell'autostrada c'è una statale trafficata, piena di semafori che hanno lunghi rossi e brevi verdi, di rotonde spesso piuttosto ovali e di incroci nei quali hai davanti un vecchietto che non capisce di avere la precedenza e sta immobile facendo passare chiunque.. e quando arrivi al casello non c'è la corsia del telepass. Ti devi fare la coda. Coda di gente come te che non ha mai mollato. 
Coda infinita per colpa di un casellante maldestro che è stanco dell'aria pesante ed ha voglia di evadere.
E che se non si fosse rotto il menisco mentre chiavava duro con le fighe, sarebbe stato un'ottima mezzala sinistra.