Un uggioso giorno di pieno inverno,
con la nebbia che annebbia tutto, anche i ritmi vitali. Uno di quei giorni che
tutti sognano di passare sul divano, copertina, film e cioccolata calda. Ed io,
reduce dall’allenamento tardo-mattutino ne ho facoltà.
Sono da poco passate le
13, parto in macchina verso casa e di lì a poco colto da un dubbio circa gli
orari della posta dove dovrei passare, mi accosto a bordo strada per avere
risposta dal mio bellissimo ma assai superfluo tablet. Durante la consultazione
odo gocciolare qualcosa sul tetto della mia auto, ma classifico il fenomeno
come normalità uggiosa.
Grazie al ‘perunavoltautile’ tablet, ottengo le
risposte che cercavo e leggiadro riprendo la marcia verso casa.
Al primo semaforo rosso, voltandomi
alla mia sinistra, vengo abbagliato da una scomoda verità: quel gocciolare non
era un gocciolare; era un cagare.
E a giudicare dalla quantità e grandezza dei
tortini di cacca, là sopra c’era una bella famiglia di volatili con l’influenza
intestinale. Non so se incolpare loro o la forza di gravità, resta il fatto che
io non cagherei mai giù da un albero senza essermi assicurato che non vi sia
nessuno sotto, ma evidentemente loro sono stati educati diversamente (cit. Frank the Tank)
“Vado a casa a mangiare perché ho
fame, ma poi esco e vado a pulire sto schifo”- mi dico.
Finito il pranzo, il
richiamo del divano è paragonabile a quello delle Sirene per Ulisse ed io, come
lui, vacillo ma resisto.
Giunto al benzinaio che ospita il
lavaggio self automatico, ben posiziono la macchina, scendo, vado ai comandi e
seleziono una opzione che suona circa “Mega Lavaggio con Superschiuma e
risciacquone” - il top della gamma - perché già che sono qui, faccio le cose
fatte bene. Inserisco i 7 euro necessari e schiaccio il via. Non mi resta che
attendere i canonici 7-8 minuti ed avrò una macchina non più leopardata di
cacca.
La partenza è promettente. I grossi
rulli che sin da bambino mi hanno sempre affascinato (ma che ho sempre temuto
potessero perdere il controllo e distruggerti la macchina) girano fieri,
l’acqua zampilla che è un piacere, tutto questo per circa 15 secondi, finchè..
STUF!
Un rumore sordo. I rulli si ammansuetano,
l’apparecchio scorrevole si blocca, parte una luce rossa insistentemente
lampeggiante.. ed io non mi ricordo mica di avere mai visto luci rosse
insistentemente lampeggianti che portassero a qualcosa di buono..
Ho studiato geometra e finalmente
tutto quello studio da i suoi frutti, tutto quell’estimo, costruzioni, muri di
sostegno, verifica dei carichi accidentali, topografia.. Finalmente posso mettere tutto in pratica ed evincere
una cosa: qui c’è qualcosa che non va.
Peraltro quella sorta di varco
scorrevole ha pensato bene di bloccarsi in prossimità delle portiere, rendendo
impossibile ingressare nella vettura. Sorrido amaro, vittima ancora una volta
di tecnologie zoppicanti. Infastidito chiamo il numero indicato su un adesivo
affisso sul macchinario. Non risponde nessuno. Me lo
aspettavo.
Rivorrei i miei 7 euro visto che di
fatto è stata soltanto bagnata parte dell’auto, ma c’è la consapevolezza che
anche se riprovando a chiamare trovassi qualcuno, quel qualcuno non arriverebbe
prima di 45 minuti e se ci pensi bene altri 45 minuti gettati via valgono più
di 7 euro. Che poi magari arrivano lì e neanche me li rimborsano. No grazie.
Metabolizzato il pensiero, decido
quindi di fare l’unica cosa fattibile. Apro il baule e guardingo mi infilo
svelto come un ladro sperando inutilmente che nessuno mi veda. Divincolandomi
raggiungo il volante, rapido metto in moto e mi allontano sconfitto..
...Con l’orgoglio ferito, la golf ancora
tutta cagata, 7 euro in meno in tasca e la mente che di nuovo ode il richiamo
del divano.
Caro Ulisse vai a cagare. Stavolta
ascolto le Sirene.