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venerdì 1 febbraio 2013

ODISSEA CACCA e DIVANO



Un uggioso giorno di pieno inverno, con la nebbia che annebbia tutto, anche i ritmi vitali. Uno di quei giorni che tutti sognano di passare sul divano, copertina, film e cioccolata calda. Ed io, reduce dall’allenamento tardo-mattutino ne ho facoltà. 

Sono da poco passate le 13, parto in macchina verso casa e di lì a poco colto da un dubbio circa gli orari della posta dove dovrei passare, mi accosto a bordo strada per avere risposta dal mio bellissimo ma assai superfluo tablet. Durante la consultazione odo gocciolare qualcosa sul tetto della mia auto, ma classifico il fenomeno come normalità uggiosa. 

Grazie al ‘perunavoltautile’ tablet, ottengo le risposte che cercavo e leggiadro riprendo la marcia verso casa. 


Al primo semaforo rosso, voltandomi alla mia sinistra, vengo abbagliato da una scomoda verità: quel gocciolare non era un gocciolare; era un cagare. 

E a giudicare dalla quantità e grandezza dei tortini di cacca, là sopra c’era una bella famiglia di volatili con l’influenza intestinale. Non so se incolpare loro o la forza di gravità, resta il fatto che io non cagherei mai giù da un albero senza essermi assicurato che non vi sia nessuno sotto, ma evidentemente loro sono stati educati diversamente (cit. Frank the Tank)


“Vado a casa a mangiare perché ho fame, ma poi esco e vado a pulire sto schifo”- mi dico. 

Finito il pranzo, il richiamo del divano è paragonabile a quello delle Sirene per Ulisse ed io, come lui, vacillo ma resisto. 


Giunto al benzinaio che ospita il lavaggio self automatico, ben posiziono la macchina, scendo, vado ai comandi e seleziono una opzione che suona circa “Mega Lavaggio con Superschiuma e risciacquone” - il top della gamma - perché già che sono qui, faccio le cose fatte bene. Inserisco i 7 euro necessari e schiaccio il via. Non mi resta che attendere i canonici 7-8 minuti ed avrò una macchina non più leopardata di cacca.

La partenza è promettente. I grossi rulli che sin da bambino mi hanno sempre affascinato (ma che ho sempre temuto potessero perdere il controllo e distruggerti la macchina) girano fieri, l’acqua zampilla che è un piacere, tutto questo per circa 15 secondi, finchè.. 


STUF! 


Un rumore sordo. I rulli si ammansuetano, l’apparecchio scorrevole si blocca, parte una luce rossa insistentemente lampeggiante.. ed io non mi ricordo mica di avere mai visto luci rosse insistentemente lampeggianti che portassero a qualcosa di buono.. 


Ho studiato geometra e finalmente tutto quello studio da i suoi frutti, tutto quell’estimo, costruzioni, muri di sostegno, verifica dei carichi accidentali, topografia.. Finalmente posso mettere tutto in pratica ed evincere una cosa: qui c’è qualcosa che non va. 


Peraltro quella sorta di varco scorrevole ha pensato bene di bloccarsi in prossimità delle portiere, rendendo impossibile ingressare nella vettura. Sorrido amaro, vittima ancora una volta di tecnologie zoppicanti. Infastidito chiamo il numero indicato su un adesivo affisso sul macchinario. Non risponde nessuno. Me lo aspettavo. 


Rivorrei i miei 7 euro visto che di fatto è stata soltanto bagnata parte dell’auto, ma c’è la consapevolezza che anche se riprovando a chiamare trovassi qualcuno, quel qualcuno non arriverebbe prima di 45 minuti e se ci pensi bene altri 45 minuti gettati via valgono più di 7 euro. Che poi magari arrivano lì e neanche me li rimborsano. No grazie.


Metabolizzato il pensiero, decido quindi di fare l’unica cosa fattibile. Apro il baule e guardingo mi infilo svelto come un ladro sperando inutilmente che nessuno mi veda. Divincolandomi raggiungo il volante, rapido metto in moto e mi allontano sconfitto..


...Con l’orgoglio ferito, la golf ancora tutta cagata, 7 euro in meno in tasca e la mente che di nuovo ode il richiamo del divano. 


Caro Ulisse vai a cagare. Stavolta ascolto le Sirene.