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martedì 16 dicembre 2014

L'ignobile complotto delle multinazionali

Io non so se ultimamente abbiate comprato dei cavi...sapete...quelli confezionati sigillati tipo caricatore del cellulare per la macchina o altra roba simile, un qualsiasi prodotto del cazzo cinese che ormai puntualmente viene inglobato dentro una sottospecie di utero materno plasticoso trasparente-cartonato.

Ecco, io si. Tipo che ho perso il cavo che riforniva di vita il mio ipod...che quando è scarico io proprio non ho voglia di andare a correre e tutta questa faccenda, mi aiutava parecchio perché non avevo voglia di andare a correre in generale e mi consentiva di non dover inventare altre scuse per non fare del movimento risparmiandomi tempo e perdita di dignità però, son situazioni da risolvere prima o poi, soprattutto in periodi in cui fai colazione con mezzo pandoro inzuppato nel latte e mangi porcate giorno e notte manco dovessi andare in letargo domani.

Quindi, mi approssimo in provincia di Mediaworld orario pausa pranzo e mi impegno senza GPS a trovare la fila giusta...che tu immagini che sia tra cavi ed accessori, proprio quella fila con la scritta 'CAVI E ACCESSORI' stampata su un cartello dimensione campo da calcio del Maracanà. E invece no...ci trovi tutto, dai cavi per la tv a collegamenti improbabili stile USB - Procione selvatico ma ovviamente quello che serve a te non c'è e solo all'idea di chiedere ad un commesso in rosso babbo natale ti fa salire la morte perché diciamolo..

Chiedere ad un commesso è da schiappe.

Evito i televisori curvi da diecimila euro e cellulari piatti ma con il display da 46 pollici, schivo il settore offerte con bistecchierepastamaticaffettaculisbriciolacarote e mi fiondo al piano di sopra senza gettare sguardi sulle serie in Blu Ray cofanettate che io lo so, son tutti trucchi per rendermi povero. Al piano di sopra ci sono i videogiochi...i pc scatolati inutili e costosi con dentro tre criceti a farli girare ma con tanti bei led e lucine e suoni che a Natale son tutti più fessi, cartucce di inchiostro che per quel prezzo spero ci sia dentro anche la piovra da 3 kg da cui l'hanno estratto insieme alle patate, frigoriferi-appartamento e una miriade di cazzate ed è li...tra le cazzate che lo trovo, infilato in mezzo a cover-pelouche, skin protettive, espansioni di memoria, prodotti per la cura del tuo smartphone, lì...ecco il mio cavo-clone cinese simil-funzionante da 15 euro.

Tronfio prendo e corro alla cassa, entro in macchina, corro a lavoro, tiro fuori l'ipod e vado ad aprire la scatola.

APRIRE LA SCATOLA.

Ed eccolo il complotto...ma voi riuscite ad aprirle queste cazzo di scatole? No...perché è detto da uno che non sa togliere in meno di dieci minuti la pellicola dei CD. Provo a strappare il cartone dietro ma è come avergli fatto uno scrub rilassante...niente...manco ci fosse un sub-strato di cemento e fibra di carbonio. Provo a piegare la plastica e tirare il fondo ma ci lascio unghie e impronte digitali. Strappo brandelli esterni ma sembra l'attacco alla Morte Nera ma una senza punti deboli. Indebolita e senza alcuni pezzi ma la scatola rimane li sigillata e capisco anche che magari lo facciano per i furti ma io sospetto che sotto sotto, se vado a cercare, scoprirei che chi produce questi prodotti venda anche forbici perché la mia mente non riesce a trovare altro modo per aprirle...sono li come uno scemo e dubito anche della mia virilità...che magari non ho la forza e son debole quindi chiedo a Teo, il mio collega, di aiutarmi ma anche lui a mani nude non combina un cazzo di nulla.




La forbice è l'unica. Ne prendiamo una affilata e spietata, come si conviene ad un'officina, sezioniamo come esperti chirurgi, dovendo infilarci in profondità rischiando quasi di tagliare il cavo...infila, taglia, infila, taglia...ci mettiamo cinque minuti abbandonanti e gli ultimi lembi li strappo stile belva feroce..e tiro fuori il cavo...e prendo l'ipod e lo collego e...

...non funziona.