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lunedì 5 marzo 2012

Post povero di contenuti interessantissimi

Il cervello. Epoca del computer, penso ad esso come un hard disk. Poi mi correggo. Deduco che il discorso appena fatto va letto al contrario.. l'hard disk è stato creato per quanto possibile simile ad un cervello. E' così. Penso ad esso in terza persona, in verità è lui che sta ragionando su se stesso, non riconoscendosi peraltro. Ora che gliel'ho detto però se ne è accorto.. Ma gliel'ho detto a chi? Al cervello? Io? Ed io chi? Io cervello di Dane. E' riflessivo, si inganna da solo. Cade in tranelli logici apparentemente come le scuole Arturo Ferrarin e Don Milani; elementari.
Prima pensavo ad un aggettivo che però si era ancorato sulla cosiddetta punta della lingua. Ed è da quel momento che mi sono domandato quale procedimento stesse impedendo al mio cervello di giungere a quel banale aggettivo. E se cominci a pensarci poi è un casino, ti vengono un sacco di domande o considerazioni sciocche, banali, cervellotiche appunto. Ad esempio.. Il dormire. Dormire equivale a quando attacchi alla presa un cellulare, lo ricarichi. e come fai a ricaricarti senza energia che ti immetti da fonte esterna? (Cioè seguitemi un attimo, sto stupendomi di come faccia a funzionare un processo naturale dando per normale un processo artificiale). O quando ti sforzi a ricordare una esperienza, proprio non ti viene in mente.. basta un piccolo aneddoto che rompe una diga che tratteneva un sacco di ricordi che ti fanno aggiungere particolari a vicende che se non fossero state stimolate da terzi, sarebbero rimaste sepolte sotto quintali di scartoffie, concedetemi la metafora.
Intendo fermarmi qui, perchè questo è argomento che potrebbe ramificarsi esponenzialmente. Non sono in grado di sostenerlo e poi cmq mi sono rotto le balle. Faccio altro. E' passata da poco la mezzanotte, siamo entrati nel 6 marzo 2012, importante poichè sancisce il giorno in cui, da quando sono nato, sono maggiormente vecchio.