Il cervello. Epoca del computer, penso ad esso come un hard disk. Poi mi correggo. Deduco che il discorso appena fatto va letto al contrario.. l'hard disk è stato creato per quanto possibile simile ad un cervello. E' così. Penso ad esso in terza persona, in verità è lui che sta ragionando su se stesso, non riconoscendosi peraltro. Ora che gliel'ho detto però se ne è accorto.. Ma gliel'ho detto a chi? Al cervello? Io? Ed io chi? Io cervello di Dane. E' riflessivo, si inganna da solo. Cade in tranelli logici apparentemente come le scuole Arturo Ferrarin e Don Milani; elementari.
Prima pensavo ad un aggettivo che però si era ancorato sulla cosiddetta punta della lingua. Ed è da quel momento che mi sono domandato quale procedimento stesse impedendo al mio cervello di giungere a quel banale aggettivo. E se cominci a pensarci poi è un casino, ti vengono un sacco di domande o considerazioni sciocche, banali, cervellotiche appunto. Ad esempio.. Il dormire. Dormire equivale a quando attacchi alla presa un cellulare, lo ricarichi. e come fai a ricaricarti senza energia che ti immetti da fonte esterna? (Cioè seguitemi un attimo, sto stupendomi di come faccia a funzionare un processo naturale dando per normale un processo artificiale). O quando ti sforzi a ricordare una esperienza, proprio non ti viene in mente.. basta un piccolo aneddoto che rompe una diga che tratteneva un sacco di ricordi che ti fanno aggiungere particolari a vicende che se non fossero state stimolate da terzi, sarebbero rimaste sepolte sotto quintali di scartoffie, concedetemi la metafora.
Intendo fermarmi qui, perchè questo è argomento che potrebbe ramificarsi esponenzialmente. Non sono in grado di sostenerlo e poi cmq mi sono rotto le balle. Faccio altro. E' passata da poco la mezzanotte, siamo entrati nel 6 marzo 2012, importante poichè sancisce il giorno in cui, da quando sono nato, sono maggiormente vecchio.