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lunedì 10 settembre 2012

IL SOGNO SENZA FINE

Apro gli occhi. Nel letto subisco il trauma del risveglio. Essere strappato dal sogno in cui ero impegnato in una qualche attività che sento di dover portare a termine. Vorrei chiudere gli occhi e tornare in quella che, confuso, riconosco ancora come la vera realtà. I sogni non si chiudono mai con un finale soddisfacente, i sogni sono per definizione interrotti. Mancano del finale. Come un film dei fratelli Cohen, senti che la fine è vicina, stai quasi capendo, percepisci che mancheranno due tre scene per far quadrare il tutto e invece.. titoli di coda. Una volta mi sono anche visto tutti i titoli di coda, convinto che fosse un geniale tentativo di mandar fuori la gente e fargli perdere il finale; e invece mi sono ritrovato solo nella sala sotto lo sguardo minaccioso del ragazzotto che doveva chiudere e che aveva tutta l'aria di essersi rotto le palle di quel mestiere.
Non si è mai visto un sogno che abbia una parabola logica, che si chiuda con.. chessò.. "Va beh, io qui ho finito, vado a letto". La fottuta totalità dei sogni si chiude nel mezzo di una azione da risolvere, bella o brutta che sia! Non sono mai riuscito a venire a capo del sogno ricorrente in cui mi imbatto in luoghi dapprima conosciuti che poi divengono conglomerati urbani labirintici.. mai riuscito ad uscirne cazzo, se non con una brusca interruzione del sonno.
La spiegazione c'è, la conosco bene; ma non ve la dirò. La tengo per me, come la Madonna di Medugorje tiene per sè sino all'ultimo momento le profezie che poi spiffera ai 6-7 discutibili veggenti, quando è troppo tardi ormai peraltro. Non ho mai compreso questo ostinato comportamento della Regina della Pace nel perseverare in questo banale errore.
Poco importa, ognuno ha il suo carattere.
Vorrei trovare un finale a questo racconto, e siccome si parla di sogni ecco un Aforisma (o aforismo) che vado tosto ad inventare.

Sognare è non arrivare al punto, ma fermarsi alla virgola.

Fine,