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giovedì 20 settembre 2012

Le 5 cose di cui mi accorgo in ritardo

A me succede, a voi bo. Mha, che dire, sono scazzato, beccatevi sta nuova rubrica senza troppi preamboli.

5°, la pioggia durante le partite di calcio: sembra sempre una partita normale, senza nessun disturbo evidente, ma al primo cambio di telecamera per inquadrare in maniera fastidiosa gente sugli spalti, ecco che si scopre che stanno giocando sotto una tempesta tropicale di categoria F5. Misteri fotografici.

4°, pantaloni strappati: bho, a me è successo, andando a correre, sentire freddo provenire da non so dove, e subito, un buco nel cavallo della tuta. Meno probabile con jeans, ma non da escludere se sono molto usurati.

3°, barba non fatta in maniera precisa: credi di esserti fatto la barba perfettamente, ti infili in macchina, per qualsiasi destinazione tu abbia in mente, passi la mano sul volto e TAC!, alcuni fili di barba insolitamente lunghi rispetto al resto ti avvisano che ti sei dimenticato qualcosa, forse per fretta, forse perché senza occhiali non ci vedi bene, forse perché quello specchio ha un angolo di riflessione tale che a causa della difrazione della luce particolare in quel preciso angolo del pianeta, rende cieco proprio quel pezzo di volto. Fatto sta che è troppo tardi, fanculo.

2°, dire una cazzata o fare una gaffe: argomento "cosmo", cerchi di fare il brillante, dici una cazzata sulla nube di Oort, che manco sai dove sta e cosa cazzo ci succede dentro e guarda caso fra gli astanti c'è uno che fa l'ingegnere aerospaziale anche se tu credevi fosse un netturbino del comune, che ti smonta pezzo per pezzo segnandoti anche i calcoli quantistici sullo scontrino del bar. Spari una battuta ironico-razziale per poi scoprire che la ragazza su cui vuoi fare colpo ha il nonno armeno e lei passa le giornate a sfogliare le sue vecchie foto del paese origine. Prendi in giro un nome, non sapendo che la madre materna della tipa con cui stai prendendo un aperitivo si chiama proprio cosi. Ci siamo capiti, non c'è via d'uscita.

1°, carta igienica nei momenti clou: se sei a casa tua la cosa è risolvibile, è inutile provare a preparare il cervello al compito di controllare prima la presenza di carta nel bagno, non c'è nulla da fare, lo si da troppo per scontato. Servirebbe, quando non sei a casa tua e proprio non ce la fai a contenerti. A me non è ancora successo, ma può precludere un sacco le relazioni sociali. Una situazione di merda. per davvero.